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Raccontare la resilienza. Nicolas Brunetti vince il Patricia D. Richards Legacy Award 2025

Photo © Nicolas Brunetti - Inshallah


Raccontare la resilienza. Nicolas Brunetti vince il Patricia D. Richards Legacy Award 2025

Siamo orgogliosi di annunciare che il fotografo italiano Nicolas Brunetti ha vinto il Patricia D. Richards Legacy Award 2025 con Inshallah, un progetto toccante e potente che racconta le speranze e la resilienza di giovani cresciuti a Ceuta, enclave spagnola sulla costa nordafricana. Realizzato tra luglio 2023 e aprile 2025, il lavoro indaga uno stato di sospensione diffuso — fisico e mentale — che segna profondamente le loro esistenze.

La giuria che ha selezionato il progetto vincitore è stata presieduta da Denis Curti, una delle voci più autorevoli della fotografia contemporanea in Italia: curatore, critico e figura di riferimento nel panorama fotografico nazionale, direttore artistico de Le Stanze della Fotografia a Venezia e di importanti festival e premi.

Patricia D. Richards Legacy Awards: un’eredità di empatia e impegno

Il Patricia D. Richards Legacy Award è stato istituito nel 2024 in memoria di Patricia D. Richards (1951–2022), fotografa ed educatrice americana che ha dedicato oltre quarant’anni a documentare il cambiamento sociale a New York, con un’attenzione particolare alle comunità emarginate.

Il premio viene assegnato ogni anno al miglior portfolio presentato da un fotografo under 35 nella sezione Projects & Portfolios degli URBAN Photo Awards, con l’obiettivo di sostenere e promuovere la prossima generazione di storyteller visivi impegnati socialmente.

Le associazioni culturali dotART ed Exhibit Around, promotrici del concorso URBAN Photo Awards e del festival Trieste Photo Days, ringraziano calorosamente la famiglia e gli amici di Patricia D. Richards per il loro prezioso supporto nella creazione di questo premio.

Inshallah di Nicolas Brunetti incarna pienamente lo spirito di Patricia D. Richards: usare la fotografia come strumento di empatia, resistenza e trasformazione.

Nicolas esprime esprime con queste parole la sua profonda gratitudine per aver ricevuto questo premio:

“Ricevere il Patricia D. Richards Legacy Award è per me un onore profondo. Questo riconoscimento, dedicato a una fotografa e docente che ha saputo unire impegno, visione e generosità, rappresenta molto più di una gratificazione: è un invito a portare avanti valori che vanno oltre la fotografia stessa. Sono sinceramente grato per questo premio, che sento appartenere anche a tutte le persone che ho incontrato lungo il mio percorso.”

La motivazione di Denis Curti:

Il sogno e la speranza dei ragazzi di Ceuta.

Raccontare per immagini significa determinare un preciso punto di vista. Significa, soprattutto, prendere posizione sulle cose del mondo. E la sensibilità di Nicolas Brunetti emerge in ogni scatto, trasformando la semplice riproduzione in un’indagine profonda. Un mantra che guida Brunetti nel suo mestiere. Questo richiede coraggio, non solo nell’affrontare realtà complesse, ma anche nel sovvertire le aspettative, cercando la luce dove molti vedrebbero solo oscurità.

Brunetti sembra aver assimilato la lezione di Joel Meyerowitz, per cui “fotografare vuol dire avere piena consapevolezza di cosa escludere e cosa includere”. Questo non è solo un precetto tecnico, ma un vero e proprio manifesto etico. Si tratta di elaborare un pensiero prima di scattare, di interrogarsi prima di guardare nell’obiettivo. Questo processo, che antepone la riflessione all’azione, eleva il lavoro di Brunetti, conferendogli una dimensione quasi filosofica.

In un’epoca in cui le immagini sono spesso fruite con voracità e superficialità, Nicolas Brunetti ci invita a soffermarci e osservare con profondità. La sua scelta di sviluppare un progetto a Ceuta, città autonoma spagnola sulla costa nordafricana del Marocco, non è casuale. Ceuta è un crocevia di storie, tensioni e speranze. Lì, la situazione è drammatica, caratterizzata da violenza, disoccupazione, emarginazione e soprusi. È un luogo dove la realtà sociale e politica si manifesta in tutta la sua crudezza, un palcoscenico di esistenze precarie e destini incerti.

Qui, il giovane reporter cesenate “sceglie” di mantenere una prospettiva differente, una deliberata presa di distanza da una narrazione unidimensionale. Non è interessato a narrare la disperazione, preferendo concentrarsi sui sogni dei giovani, sul loro desiderio di crescere, di cambiare e di avere una nuova opportunità. In un mondo ossessionato dalla rappresentazione del dolore, Nicolas si fa portavoce di un’alternativa, di una visione che, pur riconoscendo la sofferenza, si proietta verso la resilienza, la speranza e la possibilità di riscatto. Ciò non significa ignorare le problematiche sociali e politiche di Ceuta, ma esplorarle attraverso una lente che rivela la dignità e la forza d’animo degli individui.

Il suo reportage cattura quella incredibile “morbidezza” che ancora vive tra i giovani abitanti che Nicolas ha incontrato durante i suoi numerosi viaggi. Questa “morbidezza” non è debolezza, ma una forza interiore, una capacità di mantenere viva la speranza nonostante le avversità. È la poesia che affiora dalla realtà più cruda, la delicatezza che si manifesta tra le pieghe di una quotidianità difficile.

Nicolas Brunetti non è un semplice osservatore, ma un partecipante empatico, un testimone che si immerge nelle vite altrui con rispetto e profonda umanità. La sua fotografia diventa così un atto di resistenza, un inno alla capacità umana di sognare e di lottare per un futuro migliore, anche nei contesti più complessi. Insomma, Nicolas ci invita a guardare oltre la superficie, a cogliere le sfumature, a riconoscere la bellezza e la speranza che possono fiorire anche nei luoghi più inaspettati, un inno alla “quantità umana” in un mondo troppo spesso cinico.”

Informazioni sull’autore Nicolas Brunetti

Nicolas Brunetti è un fotografo documentarista italiano con base a Cesena. Si dedica alla realizzazione di progetti fotografici a lungo termine, affrontando tematiche di rilevanza sociale e ambientale. Attraverso il suo lavoro racconta storie di comunità marginalizzate che vivono in condizioni di precarietà ed esclusione sociale, offrendo uno sguardo intimo e personale sulle vite degli abitanti locali e trasmettendo un senso di urgenza e necessità collettiva. Ha partecipato a workshop e masterclass con Fulvio Bugani, Federico Borella e Antonio Faccilongo. Nel 2025 è stato selezionato per l’Eddie Adams Workshop, negli USA, e per il percorso di formazione Photograph-ER di Fotografia Europea, a Reggio Emilia. I suoi lavori sono stati pubblicati su Vogue, InsideOver e Perimetro. Tra i riconoscimenti ricevuti: finalista al Prix Révélation 2025 al Festival di Arles, vincitore della Open Call 2024 della Fondazione Imago Mundi, finalista a Encontros da ImagemEmergentes 2024 in Portogallo, vincitore del premio Life FramerYouth 2024 e finalista di National Geographic Italia nel 2018.

nicolasbrunetti.com
@nicolasbrunetti

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